L’Illuminismo di Giuliano Kremmerz, i Rosacroce, la “Porta Magica” e la Raccolta Verginelli-Rota
Stefania Quattrone“L’uomo perfezionato è UN ERMES consciente: Il suo spirito, o favilla intelligente di vita, ambasciatore delle eteree creature del mondo divino, sale e scende a volontà dal campo o zona dell’eteree creature del mondo divino, sale e scende a volontà dal campo o zona dell’etere. Il quale aeter detto anche etera non è, come si intese, la parte più sublime e sottile dell’aria, ma la parte più eccelsa e sottilissima del cielo soggiorno dei numi e degli dei. L’ermetista per montare o sublimare se stesso per la produzione di una realizzazione si può servire secondo il suo grado e la sua perfezione di sistemi diversi, e quindi agire con una diversa terapeutica secondo i casi e secondo le contingenze – onde, sublimando se stesso, il proprio ERMES arrivi a generare nell’etere divino il movimento generatore dei miracoli. Le sue operazioni, se analogicamente coscienti sono MAGICHE – se idealmente eteree sono DIVINE (G. Kremmerz, Istruzioni Magiche ai Praticanti della Fratellanza Tm + di Miriam, Fasc. 2, Maggio 1900, Viareggio 1991, p. 20).

Il Kremmerz non è un semplice erudito ricercatore e volgarizzatore delle dottrine ermetiche ma lo scopo della sua vita è stato quello dell’appassionato sperimentatore della pratica magica.
Giuliano Kremmerz considerato uno dei “padri illustri” della “Tradizione Ermetica” contemporanea, che sintetizza in modo esemplare le idee del pensiero rinascimentale dell’armonia tra Microcosmo e Macrocosmo come farmaco ideale per una realizzazione e rinnovamento spirituale individuale e collettivo, quale concreto contributo al Bene e alla Verità, ossia al compimento di Sophia con queste riflessioni contenute nel Credo può ancora oggi illuminare la Via della Vita dell’Uomo dove risiede la Verità:
“Io credo nella virtù infinita. Nel Sole dei Soli, che cangia l’arena in diamante, la terra in fiore, la crisalide in farfalla, l’oscura notte in aurora lucente.
Io credo nella matrice delle forme universe Luna delle Lune, che genera le cose, le accresce, le distrugge, le rigenera.
Io credo nella forza combattiva che vince pugnando in vittoria.
Io credo nell’Intelligenza Arcana che dà all’Essere la coscienza del vero.
Io credo nel Bene contro ogni strazio del dolore nei mali umani.
Io credo nell’Amore che fissa, nell’attimo che vola, la parola che crea.
Io credo nella Morte principio di vita nuova.
Così credo nell’Uno che tutto in sé contiene: moto, forma, forza, intelligenza, bene, amore e morte.
Credo nell’ascenso dell’Uomo all’Uno Infinito, nella Legge Universa di ciò che fu, che è, e che in Eterno sarà.
Oh! Sole Tu che spazzi la notte dei fantasmi passionali, degli spettri delle concupiscenze più sfrenate delle superbe creazioni dell’orgoglio umano, illumina colui che mondo delle voluttà delle cose temporanee ha sete di verità Eterne, fa che l’idolatra della bestia incatenata alla vanagloria dell’ignoranza senta il tuo raggio divino e si prepari all’avvento del Cristo”.
J.M. KREMM – ERZ, semplificato in Giuliano Kremmerz, Maestro di Ermetismo, filosofo, terapeuta, taumaturgo e fondatore della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica. Fratellanza Terapeutico-Magica di MIRIAM, caratterizzata da finalità terapeutiche e filantropiche e tuttora operante. Nato a Portici presso Napoli nel 1861, Ciro Formisano, nome anagrafico, in contatto, come racconta lo stesso, con il dotto Pasquale De Servis, che tramanderà al giovane Kremmerz il suo sapere e l’iniziazione ai misteri della Scienza Sacra, riconoscendo in lui le capacità di un futuro Maestro Ermetico, in quanto dotato di uno straordinario dono caratterizzato da un forte spirito umanitario. La sua formazione culturale umanistica si orienterà in seguito allo studio della Natura, grande depositaria di saggezza, delle tecniche sciamaniche e delle tradizioni orientali. Complessa personalità quella del Kremmerz dotato di un forte desiderio di conoscenza e di sperimentazione come si può evincere nel corpus dei suoi scritti ispirati ai Fratelli Rosacroce, ovvero alla scienza della medicina ermetica. La sua Schola per lo spirito umanitario che la caratterizzava era piena di adepti alla ricerca di verifiche e concrete applicazioni di quei poteri latenti dell’uomo negati dal materialismo scientifico. Kremmerz, pioniere dell’interpretazione olistica dei fenomeni vitali e di un nuovo Rinascimento filosofico, scientifico e artistico, alla maniera di un Marsilio Ficino e di un Pico della Mirandola e non solo, dovrà combattere con tutte le sue energie per diffondere le sue idee terapeutiche ermetiche realizzate spesso anche con l’uso di forme di immaginazione tratte dalla tradizione iniziatica sapienziale e dalla Magia Naturale e Divina. Il suo è stato un complesso progetto definito un vero e proprio “programma di Amore” da realizzarsi con “tranquillità di mente e purità di cuore”, seguendo la primigenia tradizione del femminile da lui definita “Matriarchia di Miriam”, con l’obiettivo di risvegliare nella cultura del tempo il ricordo dell’antica sapienza di Iside, troppo all’avanguardia per quei tempi, anche se conosciuta e attuata nell’antichità. Trasferitosi a Beausoleil, nel Principato di Monaco, continuerà a occuparsi come Delegato Generale dell’andamento della Fratellanza, concluse la sua vita nel 1930. Così scrive Kremmerz a proposito dei Rosacroce: “ … I Rosacroce furono tipi di ermetici cristiani di cui le torbide leggende teutoniche non ci hanno che denaturato il concetto cabalistico … il simbolo e la chiave del Rosacroce iniziato, vero ed operante. IN CRUCE SUB SPHAERA VENIT SAPIENTIA VERA. … È un simbolo … ma è la chiave di ciò che facevano i Rosacroce, di ciò che praticavano e del come producevano i miracoli grandi e piccoli … L’uomo ha delle forze in sé che sono terapiche per eccellenza … Proviamolo. Mettiamoci al servizio dell’umanità … ” (G. Kremmerz, La Porta Ermetica. La Ricerca della Verità Ermetica, a cura di P. L. Pierini R., Viareggio 2003, pp. 77 e sgg.).
Per comprendere le tematiche care alla corrente filosofica dei Rosa-Croce può essere significativo un singolare monumento, la porta marmorea di Piazza Vittorio a Roma, unica nel suo genere per i singolari simboli che la caratterizzano presi dai famosi testi rosacrociani diffusi nel Nord Europa nella prima metà del XVII secolo. Ideata e realizzata come è noto dal nobile romano Massimiliano Palombara, che la collocherà ad uno degli ingressi dei suoi Horti sull’Esquilino nel 1680.

Il fregio reca la scritta: TRIA SUNT MIRABILIA. DEUS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS, CENTRUM IN TRIGONO CENTRI (Tre sono le meraviglie: il Dio e uomo, la madre e vergine, il trino e uno. Il centro è nel triangolo del centro) riproducendo il frontespizio dell’Aureum Seculum Redivivum di Henricus Madathanus del 1621, opera rosacrociana. L’autore scrive di aver penetrato i misteri dell’Alchimia per rivelazione Divina, così grazie all’illuminazione dello Spirito Santo scoprirà il CENTRUM IN TRIGONO CENTRI ovvero la vera materia della pietra dei filosofi. Le peculiarità iconologiche della “Porta Magica” ricordano il linguaggio e i simboli contenuti nelle famose opere del Khunrath e del Maier.
Per conoscere e approfondire i temi legati ai Rosacroce e all’Alchimia è interessante anche consultare la singolare Raccolta Verginelli-Rota di antichi testi ermetici conservati alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma.
Si tratta di una copiosa collezione di libri creata da Vinci Verginelli e dal suo amico Nino Rota in più di sessant’anni di amorosa e instancabile ricerca, si può considerare una delle più ricche biblioteche di testi ermetici. Questa comprende quattrocento rarissimi volumi di Alchimia, pubblicati durante i secoli XV, XVI, XVII e XVIII, e circa sessanta manoscritti, anche pergamenacei illustrati con stupende miniature. Vinci Verginelli ha compilato il catalogo completo di questa preziosa raccolta, prima di donarla alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ricordo ancora con molto affetto e ammirazione quel periodo, le belle conversazioni su Michael Maier e i Rosacroce, le sue personali riflessioni sulle scienze ermetiche, la consultazione di quei meravigliosi libri, l’incontro magico con una persona davvero unica, sapiente che mi ha donato tanti insegnamenti che custodisco ancora oggi con Amore nel cuore. Come racconta Verginelli è un catalogo “alquanto ragionato” che non si limita ad elencare e descrivere ogni volume nelle sue note bibliografiche, ma ne riassume il contenuto, soffermandosi su pregi e lacune dei singoli testi.
L’idea di una pubblicazione che raccogliesse i testi alchemici nacque nei primi decenni dello scorso secolo e sarà suggerita a Vinci Verginelli dal suo Maestro Giuliano Kremmerz qualche mese prima di morire. Quindi questo singolare catalogo non vuole essere soltanto un orientamento bibliografico, ma al tempo stesso, un sicuro avviamento alla scienza dello Spirito ed un orientamento di Vita. Come lo è sicuramente stato per me: “ … un buon cammino verso le vette di luce … ” come mi ha indicato Vinci Verginelli in una singolare dedica conservata sul testo di Stolcius De Stolcenberg, Viridarium Chymicum, da lui tradotto su volere del Kremmerz: “Al candito Lettore dedico questa mia modesta fatica e offro il mio augurio di Amore e di Sapienza”. I significati simbolici contenuti nei trattati ermetici come descrive la tradizione iniziatica sapienziale e la Magia Naturale e Divina possono così trasformarsi in una forma di meditazione e immaginazione attiva da sperimentare praticamente, come viene descritto nel testo: bellezza mistero simbolo ESSENZA D’AMORE O ĬMĀGO SOPHIA La Galleria Dell’Arte Virtuale. Come usare l’azione delle “imagines agentes” o la Via per accendere la memoria profonda, il pensiero dell’Anima o “Codice dell’Anima” dove risiede l’“Essenza d’Amore”.
Concludiamo con una danza ispirata: “Noi siamo sempre intorno a Lui (se non lo fossimo saremmo annientati e non esisteremmo più), ma non sempre guardiamo a Lui, ma quando gli volgiamo lo sguardo, soltanto allora troviamo in lui il nostro fine e il nostro riposo e, senza alcun disaccordo, danziamo intorno a Lui una danza ispirata. In questa danza l’anima contempla la sorgente della vita, la sorgente dell’intelligenza, il principio dell’essere, la causa del bene, la radice dell’anima (Plotino, Enneadi, VI 9, 8).
GRAZIE …















































