Ecologia umana: la base della relazione consapevole
Dalla relazione consapevole con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda, non solo dipende la qualità della nostra vita, ma anche di coloro che interagiscono con noi. Come tutti sappiamo l’uomo è esso stesso un “Ambiente”, uno spazio informato all’interno del quale si muove la Vita.
Da qui l’esigenza di andare più in profondità nella nostra concezione di ecologia e di ambiente, per riscoprire la reale essenza di ciò che ci circonda e comprendere che è solo apparentemente situato all’esterno di noi. Da sempre abbiamo guardato all’ambiente come qualcosa di esterno a noi, lontano e diverso, tale percezione della “realtà” ha spinto l’uomo a terribili sciagure che hanno minacciato e messo al rischio la vita dell’intero Pianeta. Questo è accaduto perché l’uomo ha assimilato quel senso di separazione che gli da l’illusione di riuscire a sottrarsi a tali sciagure.
Ciò che accade fuori non è altro che la proiezione di ciò che accade dentro e di cui il più delle volte siamo inconsapevoli, poiché preferiamo restare sulla superficie ad osservare la luce piuttosto che lasciare che si manifesti nei nostri abissi. Sia la relazione consapevole con l’altro che quella con l’ambiente esterno dipende da come ci relazioniamo con noi stessi. Gli altri ci trattano come noi ci trattiamo. Se non ci permettiamo di essere felici, liberi, di amarci così come siamo, attiriamo a noi quelle esperienze e situazioni, che a seconda della nostra capacità di riconoscerle, potranno essere più o meno dolorose. Il dolore è piombo che si trasforma in oro per far spazio alla luce. Non ce ne accorgiamo, ed è proprio questo il problema, ma dentro ciascuno di noi abita un giudice sempre pronto a giudicare tutto ciò che facciamo. Se siamo schiavi di questo “giudice interiore” piuttosto che alleati del cuore, non possiamo cadere dalle nuvole quando ci troviamo a vivere situazioni all’esterno che in un modo o in un altro ci ricordano quanto poco amore, comprensione e gentilezza nutriamo verso noi stessi. Quante privazioni ci auto imponiamo inconsciamente che poi si riflettono all’esterno? Pensateci.
Se fossimo davvero i “padroni” della nostra casa avremmo più rispetto di essa, e quando sia ha rispetto di se stessi, si ha rispetto di ogni cosa.
L’ ecologia umana si muove nella direzione della consapevolezza del rispetto della natura dell’uomo che è sia umana che divina, tale consapevolezza spinge l’individuo verso un comprensione di se stesso e dell’altro più ampia, una nuova coscienza della propria identità. L’altro diventa una parte di se e insieme una parte del tutto. L’esigenza dell’ecologia umana è una maggiore attenzione a preservare la bellezza. Solo cambiando dentro di noi e ridestando le qualità spirituali come la gentilezza, l’ascolto l’amore incondizionato e la presenza, possiamo cambiare il mondo esterno!
Entrare in relazione significa modificare parte dell’ambiente ed essere modificati a sua volta, per questo è indispensabile oggi più che mai essere consapevoli di ciò che scegliamo di “emanare” attraverso la nostra energia e trasmettere attraverso le nostre emozioni, pensieri, parole e azioni.
Dobbiamo scegliere con cura i nostri pensieri, le parole e i comportamenti, sia verso noi stessi che verso l’altro, ancor più quando l’altro è un bambino. Questo è un aspetto importante atto a preservare il benessere dell’altro ma anche e soprattutto di noi stessi dal momento che riceviamo ciò che diamo sia consapevolmente che inconsapevolmente.
Coraggio! Bisogna solo guardarsi dentro, la bellezza è lì e attende di essere scoperta! Questa bellezza non può manifestarsi se non accettiamo anche la parte più “umana” di noi e non ci impegniamo ad educarla in maniera tale da far emergere il suo potenziale divino.
Tale accettazione è indice di guarigione di se stessi. Quando guariamo noi stessi, ritorniamo nell’uno. Riabbracciare una dimensione unitaria dentro di se permette di sviluppare quel senso reverenziale del rispetto della vita in ogni sua manifestazione.
Avere rispetto della vita significa sanare la relazione con il divino dentro e fuori di se, significa sperimentare amore profondo.
“Nostro dovere è prendere parte alla vita e averne cura. Il rispetto reverenziale per tutte le forme di vita, rappresenta il comandamento più importante nella sua forma più elementare.” Albert Shweitzer
Il sentiero dell’insensibilità, dell’indifferenza, dell’ignoranza è lastricato di tanti piccoli avvenimenti, di numerosi accadimenti incoscienti che anestetizzano la nostra capacità di comprenderne il peso, privandoci della nostra vera intelligenza e di quell’alto senso del vivere che dovrebbero distinguere un “Essere Umano”. Bisogna partire dalle piccole cose, dalle dinamiche quotidiane, per approdare ad una coscienza più ampia che ci consente di abbracciare con occhi, mente e cuore la complessa interattiva realtà della quale facciamo parte.
Il pensiero è energia che crea quella che definiamo realtà, badate dunque ad avere pensieri belli e puliti verso voi stessi, ciò che inconsciamente pensate di voi stessi è ciò che crea la vostra realtà. Magari ciò che la vostra mente conscia pensa di voi non sempre coincide con il pensiero della mente inconscia che è il risultato delle forme pensiero tramandatevi dai vostri genitori e che inconsapevolmente trasferite ai vostri figli. Le forme pensiero hanno conseguenze nefaste sullo sviluppo evolutivo di un individuo. Il rischio maggiore è quello di perdere la propria identità e autenticità capaci di farci percepire la vita in tutta la sua pienezza e bellezza.
Ci troviamo ormai di fronte ad un cruciale punto di svolta: per continuare ad evolvere e superare l’istinto di sopravvivenza dobbiamo aprirci alla vita con un salto di qualità, uscire da una visione materialistica e limitata della vita e del mondo, per aprirci ad una dimensione più ampia.
Del resto è l’unico modo per far davvero fronte alle emergenze della nostra contemporaneità garantendo ai nostri figli un mondo migliore. L’uomo come essere umano in questa dimensione possiede un’ intelligenza del cuore che è superiore alla fredda e sterile intelligenza artificiale che ci sta soppiantando. Se risvegliata, l’intelligenza del cuore può conferire all’uomo un grande merito: arrestare il delirio attualmente in corso operando un’inversione di marcia che garantisca una nuova fase di sviluppo a livello individuale, sociale, relazionale educativo e coscienziale.
In molti pensano che ciò sia arduo e il contributo del singolo individuo irrilevante, a volte può sembrare come buttare una goccia d’acqua nel mare, eppure il mare è fatto di gocce. Ognuno di noi può fare molto partendo da se stesso e dalla realtà in cui vive, se la vive un motivo c’è!