Chirologia! Oggi incontriamo l'autrice Erika Luzzi
Proseguiamo con le interviste! Oggi incontriamo Erika Luzzi, autrice del libro “Conoscersi attraverso le mani. Guida pratica di chirologia moderna” un libro molto apprezzato dal pubblico che si propone di guidarti attraverso la storia e l’evoluzione di questa disciplina affascinante, svelandoti i misteri nascosti nel palmo delle tue mani e offrendoti strumenti per scoprire le tue potenzialità innate.
1. Grazie per questa intervista, Erika; cosa l’ha ispirata a scrivere un libro di chirologia accessibile a tutti? La chirologia è una disciplina affascinante, ma spesso percepita come complessa e riservata a pochi. Qual è stata la spinta principale che l’ha portata a renderla fruibile anche a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo?
Quando ho iniziato a studiarla, mi sono resa conto del fatto che le informazioni fossero più semplici ma suddivise in maniera confusionaria. Questo dipende molto dall'approccio che ogni autore di questa materia ha nella descrizione di ciò che vuole far vedere. Io ho semplicemente applicato un mio ordine mentale, che ho testato nel tempo e che ho notato essere più efficace, oltre a rendere più facile anche la memorizzazione delle informazioni. Sentirsi sopraffatti quando ci si addentra nella chirologia è normale, ci sono tante cose che bisogna ricordare e sembra complicatissimo. In realtà si tratta per lo più di suddividere e classificare. Rendermi conto di questo è stato il motore che mi ha spinta a voler condividere la mia visione. Mi sembrava incredibile che non ci fosse già qualche altra persona ad averlo fatto!
2. Come si è sviluppata la sua passione per la chirologia e l’esoterismo? Spesso la passione per il mondo esoterico nasce da esperienze personali o incontri significativi. C’è stato un momento nella sua vita in cui hai sentito che questa sarebbe stata la sua strada?
Una parte di esoterismo nella mia vita c’è sempre stata grazie al fatto che mia madre e tutte le donne della mia famiglia materna si tramandano la formula per togliere il malocchio da generazioni, credono nelle energie e hanno sempre avuto una visione molto spirituale, seppur inserita in un dogma religioso, della vita.
Crescendo, ho sentito il bisogno di prendere le distanze dalla religione ma di rispondere comunque alla spinta spirituale. Ho iniziato perciò a leggere i primi libri di esoterismo e occultismo, scoprendo anche le forme di divinazione.
Ho sentito che questa sarebbe stata la mia strada dopo molto tempo, l’ho sempre intesa come un percorso, una passione, qualcosa che non mi avrebbe mai abbandonato e così è stato. Ad oggi posso dire che sia la mia strada ma fino a qualche anno fa non avrei risposto in maniera così sicura.
3. Quanto ha influito la sua infanzia a Roma nell’avvicinarti a questa disciplina? La città eterna ha un fascino misterioso, intriso di storia e di spiritualità. Crede che il vivere a Roma abbia avuto un ruolo nell’accendere in lei il desiderio di esplorare il mondo della chirologia?
Ho vissuto a Roma per i primi 13 anni della mia vita ma ricordo molto chiaramente i banchetti di tarocchi e lettura delle mani, come ricordo le iconografie religiose sempre presenti. C’era questa dicotomia continua fra sacro e profano.
Di certo aver potuto vedere già da bambina queste cose accompagnata dal fatto di aver avuto una famiglia così, ha accelerato molto il mio interesse, rendendomi predisposta già di base. La curiosità ha fatto il resto.
4. La sua carriera ha avuto inizio nei locali veneti, leggendo le mani alle persone. Che esperienza è stata? Riusciva a percepire una connessione particolare con le persone che incontrava? C’è qualche ricordo speciale legato a quegli inizi?
La connessione particolare ho iniziato a percepirla da subito ma non ero in grado di comprenderla. Mi stupiva molto e allo stesso tempo mi lasciava incredula, dovevo passare molto tempo a ragionare sul fatto che quello che sentivo potesse essere la realtà o solo una mia suggestione. Con il passare del tempo ho capito che era la realtà. Stando dentro il percorso spirituale ho anche capito cosa volesse dire, in che modo la mia intuizione si accende, in che modo connetto con le persone. Vorrei specificare però che questo esula dalla lettura delle mani intesa come schema e nozioni, che uso ed insegno ed è ciò in cui credo. Ma sono convinta che tutte le persone possiedano la capacità di connettersi l’un l’altra e che le mani possano essere un veicolo. È molto importante però conoscere la disciplina di base.
Ricordo molto bene le prime intuizioni e i primi collegamenti con le linee e con i monti. Un ricordo molto vivido sono le prime lacrime che ho visto scendere ai miei interlocutori. Ad oggi mi capita spesso che una persona si emozioni durante una lettura, è una cosa assolutamente normale e so gestirla. Ma i primi tempi era del tutto inaspettato e non sapevo proprio cosa dire, finivo per emozionarmi a mia volta, era molto surreale per me.
5. Com’è riuscita la chirologia a diventare una professione per lei? L'esoterismo non è un settore in cui è facile affermarsi professionalmente. Quali sono state le sfide principali che ha dovuto superare per fare di questa passione il suo lavoro?
Le sfide maggiori sono state quelle con me stessa e con la sensazione di non essere abbastanza brava, formata o famosa per potermi affermare come una professionista in questo campo. La maggior parte erano tutte paranoie figlie di una scarsa autostima, perché poi la realtà è stata diversa. Nel momento in cui mi sono esposta pubblicamente, prima online con le pagine e poi di persona attraverso i mercatini, ho capito esserci il bisogno di questa disciplina, le persone hanno creduto in me da subito. Un'altra sfida è stata quella di pensare di non essere abbastanza utile, ancora una volta sono le persone che ricevono le letture a confermare che invece è molto utile. Sono abituata a confrontarmi con altre discipline analoghe ma non identiche, come l'astrologia o la cartomanzia. Convincermi che nonostante le analogie, la mia disciplina sia differente e che può fare la differenza nella vita, nelle scelte, nella comprensione di se che lascio nelle persone è stata un po' la soluzione a tutte le mie paure. Ci vuole molta resilienza, forza di volontà, perseveranza e determinazione. Guardare il quadro più ampio, avere una visione. Se ci si ferma ai primi intoppi o ci si basa sui numeri difficilmente si resta in carreggiata e si perde il senso di ciò che si fa.
6. Nel suo libro "Conoscersi attraverso le mani", fa un excursus storico sulla chiromanzia: perché è importante conoscere le origini di questa pratica? La chiromanzia ha radici antiche e spesso oscure. Qual è l’aspetto più affascinante della sua storia che ha voluto condividere con i lettori?
Ho fatto molta fatica nel tempo a mettere insieme delle informazioni storiche coerenti che non fossero prese qua e là, che fossero quanto più accertate possibili e che si basassero su reperti storici realmente esistenti. Nella maggior parte dei libri che ho letto, la storia della chiromanzia viene raccontata con un misto di verità e legenda. Sentivo che andava fatta giustizia perché invece ha una storia ricca e il suo susseguirsi nei secoli le ha permesso di arrivare fino a noi in questa forma. È resistita nel tempo nonostante l'illuminismo, si è evoluta per regalarci uno strumento incredibilmente preciso per indagare attraverso il corpo, per me questa cosa ha un fascino incredibile, ma è importante capire che è un'insieme di informazioni oggettive. Quindi il suo modificarsi nella storia, ma soprattutto il bisogno dell'essere umano di indagare su di se attraverso questo strumento è importante. Una volta che si capisce la storia è inevitabile portare rispetto a questa disciplina, si smette di vederla come un sistema di credenze, si spoglia di quella veste folkloristica, si fa luce su un sacco di ombre che ancora oggi vengono raccontate.
7. La pandemia ha segnato un’evoluzione nel suo percorso, portandola verso il mondo online. Come ha influenzato il suo lavoro e il rapporto con i suoi seguaci? Spostarsi online ha permesso a molte persone di raggiungere un pubblico più ampio. Crede che abbia trasformato anche il suo modo di praticare e diffondere la chirologia?
Sicuramente la possibilità di accedere a più persone è stata una rivelazione per me, sia a livello di diffusione del messaggio e del mio modo di vedere, sia per rendermi conto di quante persone fossero interessate a questa materia. Ero abituata a non avere così tante persone interessate attorno a me e quindi avevo un punto di vista fortemente limitato da ciò che riuscivo a vedere. Mi era impossibile pensare di parlare di esoterismo o di spiritualità in maniera libera e aperta, priva di pregiudizi. Attraverso la presenza online e l’apertura dei miei profili invece ho potuto fare questo cambiamento, ho potuto finalmente trovare persone affini a me, persone simili, persone in cammino verso la propria guarigione interiore e verso il proprio (chiamiamolo) risveglio, anche se non mi piace tantissimo usare questa terminologia perché credo che comunque sia sempre un percorso e che non ci sia effettivamente un risveglio ma piuttosto una decidere di prendere coscienza del proprio cammino e del proprio cambiamento, e del fatto di poter avere libero arbitrio e di scegliere, facendo scelte consapevoli. Questo ha inevitabilmente influenzato il mio lavoro in quanto ho sentito un’accelerazione sia nella condivisione che nella creazione, questo ha reso molto solide le mie credenze e ha ampliato le mie conoscenze e ho potuto avere accesso a moltissime nuove immagini di mani e di configurazioni e ogni volta trovare riscontri e conferme che mi hanno fatta credere di più in me stessa e nel mio lavoro.
8. Perché e come consiglia di leggere questo libro? Qual è l’approccio ideale per avvicinarsi ai temi che tratta? C’è un metodo o un ordine di lettura che suggerisce per ottenere il massimo da questa esperienza?
Siccome ho strutturato questo libro esattamente come avrei voluto trovarlo io, l’ordine di lettura è quello di presentazione degli argomenti. Ho sentito la necessità di seguire un ordine preciso proprio perché io ho davvero fatto fatica nel tempo a trovare un ordine. Tutti i libri che mi sono trovata a studiare hanno un atteggiamento a mio parere confusionario. Non mi sono mai trovata bene con quel tipo di suddivisione e di presentazione delle informazioni e mi sono ritrovata spesso ad utilizzare i libri facendo avanti e indietro e non riuscendo a collegare molto bene le informazioni fra di loro.
Credo invece che il modo in cui io abbia scritto il mio permetta perlomeno di riuscire a fare dei link più veloci.
L’approccio, secondo me, è quello di non rimanere nello schema rigido per quanto riguarda la conformazione delle linee o la conformazione delle forme, ma cercare di vedere quante più mani possibili, che è poi la cosa più giusta e corretta da fare, perché i nostri occhi non sono allenati a distinguere le differenze e invece la chirologia è sostanzialmente osservazione, quindi una volta che si è imparato ad osservare e si hanno quante più mani possibili per potersi allenare, si può cominciare a mettere insieme meglio le caratteristiche e i significati. Ecco perché è molto più facile poter imparare tramite il corso, perché il corso è guidato attraverso le foto che permettono di poter fare una distinzione in maniera molto più netta rispetto a qualsiasi libro, che per quanto io comunque abbia cercato di usare le foto di mani reali, può rimanere di non chiarissima interpretazione. È uno dei limiti di questa materia, a differenza di materie che prevedono dei calcoli noi purtroppo ci dobbiamo basare sull’esperienza.