Il Potere della Domanda Fontana Editore

Il Potere della Domanda

Fabrizio Piola

Non ci sono domande giuste e sbagliate. E allo stesso modo non ci sono domande consentite e legittime né domande non consentite o illegittime. Le domande sono valutate per essere utili o inutili (e in effetti quest'ultima eventualità, cioè "una domanda davvero inutile", è di gran lunga un esperienza molto, molto rara da provare nella vita, se sei un filosofo).

Quando un individuo raggiunge l'illuminazione che lo porta a concepire e poi formulare materialmente la Domanda, tutto dentro, fuori e intorno cambia irreversibilmente. Per tutti, per chi ha formulato la domanda, e per tutti coloro che l'hanno ascoltata o che ci si sono imbattuti. Perché proprio in quel momento in cui la domanda diventa voce nello Spazio avviene un mutamento di stato generalizzato. Tutti coloro che ascoltano o soddisfano la domanda sono già atterrati istantaneamente in un mondo potenzialmente più rettificato, più evoluto e avanzato come risultato di essa. Tutti ora sono fuori dallo schema di partenza, adesso, e tutti sono in un luogo più o meno sconosciuto che è comunque oltre il muro, il confine e i limiti del paradigma precedente. In questo Nuovo Mondo soluzioni alla Domanda possono finalmente essere trovate. E la Risposta alla domanda, la soluzione del puzzle, sarà ovviamente abbastanza importante. Ma ancora una volta, non di per sé, ma come sottoprodotto cognitivo di prima qualità poiché consente di formulare la domanda successiva.

"Perché papà?" "Perché mamma?" i vostri stessi figli vi chiedono continuamente, esattamente come avete fatto voi, non appena avete smesso di essere un infante. Non ancora arruolati nella nostra società dei sottomessi e dei vinti, i nostri figli con il loro continuo martellante "perché", con questo il gioco del "chiedere perché" all'esaurimento fisico dei genitori con tutto il piacere di vedere gli adulti che sono colti mentre lottano per trovare la risposta e lottano sempre di più quante più implacabili domande escono dalle giovani bocche per sfidarli, ci mostrano chiaramente che queste domande sono il potente strumento del loro sviluppo sia mentale che della loro personalità, in quanto sono la manifestazione originale e sana di una mente umana risvegliantesi o già risvegliata. A una certa età arriva sempre un giorno in cui smetteremo di fare nuove domande accettando tutto ciò che ci viene incontro a testa bassa e bocca chiusa perché ci rendiamo conto che è più conveniente fare così.

È chiaramente evidente che ciò che conta davvero nella vita quotidiana e nella dimensione spirituale è trovare una Domanda. Ognuno di noi ha la responsabilità di trovarla e liberare il suo potere. Questo potrebbe essere l'insegnamento più grande e profondo che, in ultima considerazione, il mondo ebraico ha dato in dono al resto dell'umanità.

La Domanda in effetti proietta tutta la tua attenzione e il tuo desiderio fuori dal tuo Ego focalizzando la tua mente su ciò che è reale e possibilmente vero e magari anche buono e giusto, in questo stesso mondo. Alla domanda di solito segue la comunicazione, ma anche vitalità e cooperazione, condivisione, altruismo, etica, attivismo, pianificazione, pensiero positivo. Perlomeno questo quello a cui penso se visualizzo due studenti della Yeshiva che studiano in coppia la Torah o il Talmud.

Alla fine, finché rimarremo confinati in questo corpo che vive, agisce e pensa all'interno di queste sfere del tempo e dello spazio, probabilmente non incontreremo mai alcuna Verità ultima, faccia a faccia.

Persino Satori, Samadi, Devequt o Tawwid nella loro essenza sono alla fine esperienze ineffabili di Contemplazione. Una contemplazione che può contenere la promessa dell'Essere Primario di elevarci tutti un giorno, come i droni, in alto sulla sommità di questo Universo per guardare il quadro generale dall'alto e può essere la promessa di soddisfare il nostro desiderio di comprendere alla fine di tutto il significato di ogni cosa, una volta che saremmo finalmente fuori dalla ruota del tempo e delle incarnazioni.

Ma non ora. Adesso è il momento, e questa è la dimensione, preparata dall’Essere per ospitare le nostre domande. Il prodotto santo, santissimo e benedetto della nostra mente ( razionalità), cuore (emozioni) e corpo (esperienza della natura) stretti insieme lavorando in unione : le Domande.

"L'improvviso balenare dell’Aspetto" è il modo in cui Plinio e, più tardi, Wittgenstein hanno fatto riferimento a questo fenomeno, quello di sollevare una domanda per incontrare ogni possibile risposta.

Questo è l'obiettivo primario dei pensieri, delle parole e delle azioni dell'Uomo: riuscire con il potere della parola, della volontà e del desiderio, a formulare la Domanda Giusta che indurrà inevitabilmente, per un solo istante, " L'improvviso balenare dell’Aspetto" che si mostra senza più apparenze, vesti o maschere. Puro Essere contemplato nel suo flusso, un Oceano di verità e realtà, di cui alla fine diventiamo in una infinitesimale misura alla fine consapevoli. Sta a noi quindi scegliere di far fluire noi stessi in questo Oceano, come gioiose gocce, finalmente liberate.

Tzuriel Trevi
Fondatore della BeMarah, e cabalista non-dualistico.

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