Liberare i propri figli dalla “catena” delle relazioni tossiche -3 Fontana Editore

Liberare i propri figli dalla “catena” delle relazioni tossiche -3

Nicoletta Geniola

Una relazione armoniosa e sana non opera a partire esclusivamente dal proprio interesse personale e incosciente, dalle proprie paure o mancanza, non si muove sulle basse frequenze legate all’istinto di sopravvivenza, ma si innalza oltre, in quello “spazio” che molti studiosi e ricercatori chiamano la “quarta dimensione”, ove la qualità della relazione si sposta dall’interesse personale a quello della coscienza del cuore.

L’intelligenza del cuore va sviluppata ripulendola dalle emozioni che non le permettono di sentire e di “inter-leggere”, vedere la realtà dall’interno, in maniera autentica. L’autenticità è neutralità.

Essere dei genitori “neutrali” significa  non basare la relazione sulle proprie esigenze o aspettative personali, ne su quelle del bambino, ma su ciò che è essenziale, utile e buono alla relazione stessa. Questo è il punto da cui partire per creare un ambiente sano.

La famiglia, dunque, è il luogo in cui dovrebbe regnare l’amore incondizionato, in primis tra i partner della coppia. Se i partner della coppia vivono una relazione tossica, tale aspetto nocivo si riversa anche nella relazione tra genitore figlio. A loro volta i figli di genitori tossici, saranno altrettanto nocivi e finiranno per scegliere un partner distruttivo o essere a loro volta distruttivi con il loro partner e la “catena” continua, di generazione in generazione finendo per generare un’umanità pericolosamente disfunzionale.

Nella famiglia tossica regnano vittimismo, conflitti, manipolazioni, strategie intimidatorie, dipendenze, comandi e dinamiche disfunzionali che interessano tutti i membri.

Ci sono genitori che, a causa della loro personalità, del carattere, del modo di comunicare, feriscono, minacciano gli equilibri, spaventano, privando di motivazione ed autostima i propri figli.

Oggi l’aggettivo “tossico” va molto di moda, ma in questo articolo ho scelto di utilizzarlo per mettere in luce come “l’assuefazione” di determinati comportamenti nocivi finiscono, nel tempo, per essere talmente assorbiti dalla vittima da diventare “normali” e “giustificabili”, ribaltando in esso la visione della realtà ! Ciò che è male diventa bene e ciò che è bene diventa male! E questo si evince anche dall’andamento attuale delle cose in questo periodo storico!

In una famiglia tossica, come ho già accennato, non vi è il rispetto vitale dello spazio dei membri e si finisce per trasformare le dinamiche affettive libere, in dinamiche “affettive” coercitive. I membri della famiglia assumono atteggiamenti estremi di iper-protezione verso i loro figli o di aggressività che impediscono uno sviluppo socio affettivo equilibrato.

Una relazione tossica si riconosce dal fatto che i componenti di una famiglia si sentono obbligati a stare uniti e così l’unione, non essendo sentita e spontanea, non è altro che una presenza molto arida priva di amore.

Un bambino che cresce in una famiglia tossica, sarà un adolescente e successivamente un “adulto” che non avrà rispetto di se stesso.

I tipici “atteggiamenti tossici” che ricorrono nelle relazioni distruttive tra genitore-figlio vanno dai giudizi e i pregiudizi, ad un eccesso di controllo, al conferimento di responsabilità della coppia e della casa che non competono ai figli, specie se piccoli, creando una confusione di ruoli con figli che si trovano a fare i genitori. Anche la mancanza di rispetto dei propri spazi e delle proprie scelte, l’abuso di violenza fisica e verbale, la mancanza di comunicazione, il silenzio, sono tutti atteggiamenti manipolativi che “trasformano” l’identità vera del bambino.

Le manipolazioni emotive sono atteggiamenti tossici che meritano qualche parola in più, non solo perché racchiudono tutti gli altri, ma sono ciò che di più subdolo mina la purezza del bambino.

Il più delle volte i genitori, ma non solo, ricorrono ai ricatti emotivi, ingannano, scaricano sensi di colpa, ad esempio: “Se fai così, significa che non mi vuoi bene”, oppure: “Lo faccio solo per il tuo bene”. La cosa peggiore è che il più delle volte queste manipolazioni si insinuano in maniera del tutto subdola e inconsapevole, si spacciano per amore, quando in verità il loro unico obiettivo è creare dipendenza e senso di colpa, al fine di sentirsi importanti per qualcuno, di sentirsi “amati” e riempire un vuoto! Di esempi manipolativi ce ne sono un’infinità, come ad esempio distorcere la realtà dei fatti e degli accadimenti per far si che il figlio parteggi per un genitore piuttosto che per l’altro. Il problema è che spesso, da piccoli, non ci accorgiamo di essere “vittime” del vittimismo dei nostri genitori e pensiamo che qualsiasi cosa essi facciano verso di noi è per il “nostro bene” e il nostro “amore”, ma poi crescendo scopriamo che il bene e l’amore sono ben altro.

 

Spesso i figli non riescono a vedere le cose con obiettività, comprendendo di trovarsi in una famiglia tossica e da adulti ripetono le stesse dinamiche, non si accorgono di sposare un partner tossico. Se ad esempio il bambino si trova a fare i conti con una mamma o un papà possessivo, geloso, aggressivo e manipolativo, da adulto sceglierà un partner possessivo e manipolativo e esso stesso sarà manipolativo verso gli altri!

La trappola delle relazioni tossiche è tale proprio perché è invisibile e silenziosa e il più delle volte agisce sul piano energetico. L’aggressività si può anche solo emanare, non è necessario agire e parlare. Se il genitore è di per sé un soggetto nocivo, lo è anche la sua aura, ossia il suo corpo energetico ed è sufficiente anche solo questo a divenire un elemento tossico per l’altro, specie se si tratta di un bambino.

Così come la nostra aura, anche il nostro ambiente di casa racchiude in se una certa energia, più o meno densa o tossica, questa densità è fatta dei pensieri, delle parole e delle energie di cui si nutrono i rispettivi membri. Per questo è indispensabile essere coscienti del fatto che per liberare i nostri figli da un ambiente tossico bisogna che ci liberiamo prima noi della nostra tossicità, poiché anche noi siamo ambienti nell’ambiente e l’uno influenza l’altro.

Avete mai provato ad entrare in case o ambienti ove si vive di gioia, amore, bellezza e leggerezza? Come vi siete sentiti in quell’ambiente? E al contrario frequentando posti ove regna caos, rancore, paura, gelosia, vittimismo, ecc… come vi siete sentiti? In quei luoghi l’energia è talmente densa da tagliarsi col coltello! Allora provate la differenza se non l’avete ancora sperimentata!

Il bambino è una spugna energetica e assorbe tutto ciò che si trova nel suo campo d’azione, ciò che lo “protegge” quando è molto piccolo è la sua estrema purezza e ingenuità, l’essere scevro dai giudizi, che tende a neutralizzare tutta l’energia negativa che gli vive intorno, proprio come fa un gatto, o qualsiasi animale, questo perché il bambino è ancora totalmente anima. Crescendo perde questa naturalezza e leggerezza, specie se a contatto con genitori che ignorano tutto questo.

Quando si cresce in un determinato ambiente, non sempre è semplice capire se quel modello familiare sia sbagliato e nocivo, come accade nelle relazioni tra i partner di una coppia. È soprattutto chi è all’esterno che può cogliere meglio i segnali di pericolo di una relazione disfunzionale.

Dopo aver preso coscienza dei propri atteggiamenti nocivi, se davvero vogliamo liberare i nostri figli dalla catena delle relazioni tossiche, è estremamente importante lavorare su se stessi con serietà, perché non è assolutamente vero che chi nasce in una famiglia caratterizzata da tossicità non possa comunque vivere una vita serena, equilibrata e felice!

Infine ci tengo a ricordare che prendere le distanze da una relazione tossica non è affatto sbagliato, anzi, significa iniziare ad amarsi e ad amare!

La famiglia è, per antonomasia, il luogo della sicurezza, della cura e dell’amore e laddove si vive un ambiente che non può offrire nulla di tutto ciò il vincolo biologico di sangue non è più sufficiente per costringere una persona a restare in una situazione evidentemente deleteria.

Deve essere garantito il diritto a “sentirsi parte” animica di una famiglia e se questo non accade è bene ricostruirsi la propria!

Per concludere, il più delle volte, i legami con le figure più intime, come i nostri famigliari o il partner, sono legami astrali e consistono in una relazione di reciproca dipendenza, essi sono per lo più dolorosi e fondati sulla vergogna, controllo, gelosia, giochi distruttivi e sofferenza inflitta scambievolmente. Ogni legame astrale va reciso e dissolto attraverso un lavoro interiore, in modo da ricreare lo sviluppo di un legame spirituale. Quest’ultimo è puro, autentico, non soffoca, non imprigiona, non crea dipendenza reciproca ed è fondato sull’amore quello vero.
Per trasformare un legame tossico distruttivo in un legame spirituale e costruttivo dobbiamo prima di tutto trasformare noi stessi! La qualità della tua relazione con l’altro dipende sempre e solo dalla qualità del rapporto tra te e l’amore dentro di te, più questa luce cresce, più puoi sperimentare che l’amore viene solo dall’interno e non può essere mendicato da un figlio, un genitore, o un partner!

Liberarsi e guarire le relazioni è possibile! Il mondo ha bisogno di leggerezza!!!


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