The Book of Keys. Avere in mano le Chiavi dell’Anima Fontana Editore

The Book of Keys. Avere in mano le Chiavi dell’Anima

Fabrizio Piola
The Book of Keys. Avere in mano le Chiavi dell’Anima

Il Libro delle Chiavi, l’edizione italiana de The Book of Keys, è ora prossimo alla pubblicazione: sta per arrivare la Rivoluzione nel mondo delle carte divinatorie attesa dal 1794.

Come forse già sanno i lettori di questo blog io sono ritornato da svariati anni ormai alla religione ebraica che mi era stata trasmessa, inconsapevolmente da mia madre. Erano state le rivelazioni fattemi da mia nonna, la mia Golda Meir personale, a mettermi su quella lunga strada fatta di emozionanti e sconcertanti scoperte, che dai miei tredici anni, quando iniziai a provare i primi chiari sospetti, mi ha portato infine ai 40 ad accettare con gioia e senso della sfida la mia identità nascosta. Ho perciò iniziato, come sempre faccio, a studiare in maniera assidua, consapevole anche del fatto che, come persona appartenente a due mondi, potevo fare qualcosa per essere utile e lasciare un ponte per tutti i viaggiatori dello spirito, di qualsiasi direzione e provenienza.

Per quanto possa sembrare romanzesco, una notte del 2010, in un periodo in cui studiavo intensamente, ricevetti, in sogno (lucido), la visita di un Personaggio che mi affidò un compito preciso e che mi spiegò in notevole dettaglio che cosa avrei dovuto realizzare e su che scala di valori e priorità prendere le decisioni realizzative. Al risveglio ero affascinato ed incredulo. Andai a fare verifiche. Il testo base che stavo studiando assiduamente era lo Sefer Yetzirah – The Book of Creation, in inglese, edito dalla Weiser di New York. L’autore del testo era il geniale Rav Aryeh Kaplan, per me un maestro fondamentale, un rabbino cabalista ed al contempo moderno uomo di scienza, laureato a 16 anni in astrofisica, al MIT, docente e consulente della NASA.

Il Sefer Yetzirah è denso, arcaico, solenne. Ricorda i testi alchemici. È formulato in modo così peculiare da rendere impossibile non pensare che non sia un “testo a chiave”, imbottito di segreti e di istruzioni figurate ed esposte “per enigma”.

Contrariamente ai pareri emeriti correnti, Kaplan aveva fatto breccia nella struttura e affermava che quello era chiaramente un manuale figurato di tecniche di meditazione. Le sue frasi misteriose e ripetitive, in realtà, esponevano i modi per insegnare alla mente a muoversi libera e sempre più rapida tra lo stato verbale e non verbale, fino a produrre un salto quantico della stessa mente che si manifesta in una dimensione “altra”– che io chiamo pre-verbale - in cui, per Kaplan, sono possibili operazioni, pensieri, conoscenze, meditazioni, accostamenti, super imposizioni di tipo sciamanico e mistico, ma con conseguenze concrete sul piano mente-emozioni-corpo dell’essere umano e nella realtà fisica, ottenuti attraverso la conoscenza delle meccaniche celesti che connettono i 5 mondi della Kabbalah.

Ero stato completamente conquistato. Capivo che cosa mi aveva detto il sogno. Quel fastidio profondo che provavo quando studiavo i Tarocchi per la presenza delle 22 lettere dell’alfabeto ebraico (che in realtà sono 27) raffigurate e connesse con una delle 22 ( che in realtà sono 21 +1) lame degli Arcani Maggiori, si chiariva, perché stavo scoprendo, andando in dettagli sorprendenti e quasi incredibili, che l’alfabeto ebraico era già, in sé, un ben più antico, autonomo e completo sistema di segni dei Tarocchi. I due erano sistemi distinti e complementari.

Così come nel passato si scelse di preservare e trasmettere una corpus sapienziale profondissimo attraverso la creazione dei Tarocchi di Marsiglia come veicolo popolare e non sospetto, capace di sottrarsi tanto ai roghi degli inquisitori quanto ai deliri degli eresiarchi, allora era quello il mio compito: trasformare il Libro della Formazione in un sistema alfanumerico perfetto, una macchina generatrice di significati coerente e completa, perché aperta alla generazione seriale di associazioni e identificazioni.

Il Sefer Yetzirah, quel capolavoro fondamentale della cultura ebraica poteva essere messo a disposizione dei lettori di tutto il mondo, come schema compatibile a far integrare le matrici ebraiche - riportate al mero stato culturale e non religioso - con le istanze culturali e formative del singolo consultante.

Dopo quasi 8 anni di sperimentazione sul campo, e grazie ai consigli ed ai pareri di persone illustri, cabalisti e non, e soprattutto il contributo finale del mio amico e socio Rocco Fontana, penso di esserci riuscito.

Del resto, proprio come la Creazione di cui parla il testo di base, che non è affatto finita ed alla quale ogni individuo del genere umano è chiamato a collaborare, così questo progetto che oggi stiamo per rilasciare sul mercato con il nome “The Book of Keys” è stato scritto per essere affidato ad una comunità potenzialmente universale di sviluppatori, per scoprire la portata e le applicazioni concrete di questa sapienza e delle tecniche che ne sono scaturite.

Il mazzo di carte cabalistico del “The Book of Keys”, il primo vero ed unico sviluppato in ambito ebraico nel rispetto delle dottrine tradizionali e progetto di esordio della Reviver Books è un prodotto editoriale “a pacchetto” costituito da un mazzo di 72 carte da studio custom size, di tipo “tarocchi” e da un manuale di istruzioni. Alcuni aspetti sono descritti e resi disponibili solo dal manuale operativo.

The Book of Keys. Avere in mano le Chiavi dell’Anima

Mentre però quando detto e descritto a proposito del mio personale percorso creativo del “The Book of Keys” attiene alla natura religiosa della Kabbalah, che come ebreo io non voglio né potrei separare dal corpo primario di base del giudaismo, questa non è affatto l’ispirazione che poi concretamente percorre e sostiene il mio lavoro. Se avete presente che cosa sia la Mindfulness, cioè una forma complessa di terapia ed igiene mentale basata sulla semplificazione laicizzata delle tecniche buddhiste di meditazione Vipassana, realizzata dallo psicoterapeuta e medico ebreo americano Jon Kabat Zinn, si può parlare qui del suo “quasi” calco operato - rispetto al mondo religioso originario di provenienza, che per il “Book of Keys” è quello ebraico e cabalistico tradizionale - modellando con esso un corpus sapienziale fatto di nozioni e di tecniche laicizzate e strutturate in un edificio concettuale e in una selezione di pratiche di pensiero e di azione moderne, che vengono così rese accessibili per conseguire finalità EDUCATIVE, TERAPEUTICHE nel senso di forme di counselling ed auto-counselling, COGNITIVE ED AUTO COGNITIVE, ARTISTICHE e relative in generale alle caratteristiche ed alla modalità del pensiero creativo e del problem solving, FORMATIVE, AXIOLOGICHE, e alla fine di realizzazione ed evoluzione della persona, conseguite attraverso l’uso di peculiari caratteristiche che sono esclusivamente proprie della matrice ebraica quali il suo simbolismo, la sua archetipalità, la capacità di trasposizione alfa-numerica di ogni parola, la natura non arbitraria e non convenzionale del linguaggio, la pregnanza gestaltica delle forma grafiche, e così via.

Inoltre ci fondiamo, come abbiamo già raccontato all’inizio, sugli studi del Rabbino ed Astrofisico americano Aryeh Kaplan, che dimostrarono per primi, oggi seguiti da una pletora di conferme, la assoluta corrispondenza fra le dottrine cabalistiche e le scoperte dalla quantistica, della relatività ristretta e dei modelli M ovvero “a stringhe” di rappresentazione dell’Universo. Il “Book of Keys” riporta tutte queste informazioni e le integra in sé rendendole facilmente accessibili attraverso una trasmissione “ludica” e “rituale” delle nozioni poi fissate nella mente attraverso pratiche ed esperimenti.

Lo stesso si dica ancora a proposito della nozione di Campo Morfogenetico elaborata dal biologo britannico Rupert Sheldrake, della nozione di Vuoto Quantomeccanico partorito dalla mente geniale dal fisico italiano dott. Massimo Corbucci e degli studi compiuti fra 1995 e 2005 sul cosiddetto DNA di scarto dal Prof. Piotr Garyaev e dal suo assistente Vladimir Poponin. Il nostro testo e mazzo di carte recuperano e divulgano in un sistema finalmente modulare ed organico anche queste nuove scoperte, che indicano tutte che il pensiero umano è una potente forma di energia trasformativa della realtà, e che è possibile ricondizionare, emendare, evolvere riparare il corpo umano e la psiche stessa attraverso il ricorso a tecniche basate sulla luce e sulla frequenza sonora attivati in determinati stati di pensiero.

Al momento della sua registrazione in copyright presso la Biblioteca del Congresso USA mi è stato fatto presente che probabilmente questo mio lavoro è il primo, dopo le Sibille realizzate da M.me Lemormande nel 1794, a presentare un modello di mazzo divinatorio basato su una struttura alfanumerica completa e coerente e dotata di regole interne funzionanti in base a stretta coerenza logico-formale, che possa essere paragonato ai Tarocchi di Marsiglia, oggi restaurati e riproposti grazie al monumentale lavoro di Camoin e Jodorowsky.

È importantissimo sottolineare che il sistema del “The Book of Keys” consente di essere utilizzato sempre e solo in modo sicuro. Non emette giudizi negativi, né condanne, né previsioni sfavorevoli. Il sistema è un potente aiuto nella realizzazione di una sorta di immagine olistica multi livello di se stessi nel momento presente che la persona può studiare ed analizzare in chiave di intervento migliorativo su di sé. Persone con maggiore esperienza, capacità e conoscenze nel campo ne ricaveranno indicazioni più ampie e profonde, altri ovviamente ricaveranno di meno. Ma tutti riusciranno ad ottenere, almeno, anche una sola indicazione, chiara ed utile – ed in più per me che l’ho creato questo strumento, anche veritiera – su se stessi ed il senso della propria vita in questo mondo.

Contrariamente all’atteggiamento seguito per secoli dai praticanti del giudaismo, personalmente io credo nella necessità di proporre questo sistema interpretativo e cibernetico della realtà del mondo e delle nostre esperienze di vita individuali, che chiamiamo Kabbalah e Sefer Yetzirah, alle persone di qualsiasi fede, religione, percorso spirituale e ideologia. Non credo alla superiorità di una scuola di spiritualità sulle altre. Non credo assolutamente al monopolio della verità da parte di nessuno. Credo, invece, nella necessità di indurre una forma di risveglio spirituale nel maggior numero di persone possibile, e ovunque nel mondo, affinché le persone di buona volontà inizino seriamente a cooperare, silenziosamente e responsabilmente, alla guarigione dei mali di questo mondo unico e straordinario in cui viviamo.

Così come coloro che a suo tempo scelsero un innocente gioco di carte come i Tarocchi, per veicolarvi in forma velata insegnamenti spirituali preziosissimi, che vennero messi così a disposizione dei saggi di qualsiasi strato sociale e livello di sviluppo ed evoluzione personale, così io ho cercato con le mie forze e capacità di ripetere la stessa operazione nel creare “The Book of Keys”, cercando di produrre una MACCHINA GENERATRICE DI SIGNIFICATI E CONNESSIONI da cui tutti, piccoli e grandi, giovani o esperti, colti o ingenui, possano portare a casa qualcosa su cui meditare e lavorare per il bene e per l’evoluzione propria e del pezzo di mondo che circonda ognuno di noi.

Verranno pubblicate edizioni in diverse lingue, tutte entro il 2020. I MANUALI saliranno negli anni a 4 in totale, in quanto il manuale di base sarà seguito da quelli per esperti, via via in crescendo nella profondità e nell’estensione della conoscenza ed applicazione delle nozioni e delle tecniche contenute nell’opera.

Seguirà, subito dopo il lancio, l’allestimento sul sito di riferimento e sorta di “casa” per i lettori: www.thebookofkeys.org, di un ampio settore di offerta di merchandising causiliare e non, composto da cristalli, incensi ed essenze odorose, vari accessori e gadget quali talismani scritti su pergamena e gioielleria cabalistica standard e su ordinazione, magliette ed abbigliamento, tazze ed altri effetti personali tipici per la casa, lo studio, lo sport ed il viaggio.

Fabrizio Piola

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