Gli Esoterini. Oggi intervistiamo Sarah Maria Tagliabue
Oggi intervistiamo Sarah Maria Tagliabue, una nostra prolifica autrice per l’infanzia, che per la nostra collana “Gli Esoterini”, a scritto ben tre libri, indicati per bambini dai 4-10 anni e che introducono i nostri amati cuccioli al mondo delle energie sottili.
1. Buongiorno Sarah, in che modo la tua esperienza con tuo figlio Martino di 8 anni e il suo dono della vista sottile ha influenzato la creazione del primo libro della serie, "L’Uovo Colorato"? Quali scoperte personali hai fatto durante questo processo?
La collana di libri è nata da un bisogno, come spesso accade quando l’umanità si trova a inventare ciò che manca. Martino, come molti altri bambini, è estremamente sensibile e vive in un mondo dove le percezioni ordinarie si intrecciano continuamente con quelle straordinarie. Questo modo fluido di percepire la realtà, tipico dei bambini, è spesso difficile da accettare per gli adulti. Per ignoranza o per rigidità, tendono a reprimerlo anziché educarlo e legittimarlo, come si fa con qualsiasi altro linguaggio. Al contrario, minimizzano o negano queste percezioni, riducendole a "fantasia sfrenata".
Il risultato? Ogni giorno ascoltiamo storie di adulti che, da piccoli, Vedevano, Parlavano, Sentivano e Comunicavano in modi straordinari, ma hanno smesso per sentirsi accettati. Io non volevo che mio figlio facesse la stessa fine.
Quando mi sono resa conto di questo, ho cercato un libro che potesse aiutarlo a sentirsi compreso e legittimato, ma non ne ho trovato nessuno che rispondesse davvero a ciò di cui avevamo bisogno. Così, ho deciso di scriverlo io. È nato in questo modo il primo libro della collana: “L’uovo colorato”.
Scrivendolo, avevo in mente mio figlio, ma anche tutti i figli dell’umanità. Mi sono chiesta: quanti genitori si saranno posti le stesse domande che mi sono posta io?
Quanti avrebbero voluto uno strumento per dare valore a quel mondo interiore così ricco che i bambini custodiscono?
Io avrei voluto che mia madre mi leggesse una storia del genere quando ero piccola. Ed è per questo che ho deciso di pubblicarlo: per regalarlo al mondo.
2. I tuoi libri si rivolgono ai Figli della Nuova Era: come interpreti questo concetto? Quali qualità o visione del mondo pensi contraddistinguano i bambini di oggi rispetto alle generazioni precedenti?
La riflessione sull’evoluzione dell’umanità e sul passaggio dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario offre uno spunto profondo per comprendere i cambiamenti che stanno avvenendo nel nostro mondo e, in particolare, nelle nuove generazioni. L’aumento della frequenza vibratoria, come viene descritto nella Scienza dello Spirito, si traduce in una trasformazione che coinvolge non solo il pianeta, ma anche le anime che scelgono di incarnarsi in questo momento storico.
Queste nuove anime sembrano portare con sé una maggiore quantità di Fuoco, un’energia che si manifesta attraverso doti psichiche sviluppate, maggiore chiarezza interiore e una naturale inclinazione verso le virtù dell’Acquario: collettività, empatia, creatività e connessione con piani superiori di coscienza, come il corpo causale. Quello che per i nostri avi rappresentava un traguardo quasi impossibile da raggiungere, oggi sembra essere la normalità per questi nuovi bambini.
La vera domanda, quindi, non riguarda tanto loro, ma noi: genitori, educatori, insegnanti, siamo pronti? Siamo in grado di accogliere queste anime con il rispetto e la consapevolezza che meritano? Siamo capaci di accompagnarle nel loro percorso senza limitarle con schemi vecchi e superati?
Questo è il grande compito che l’umanità adulta deve affrontare: prepararsi, evolversi e imparare a vedere oltre, lasciando spazio a un’educazione che riconosca la loro natura straordinaria. Servono strumenti nuovi, approcci più flessibili, ma soprattutto un’apertura mentale che permetta a questi bambini di essere ciò che sono realmente: portatori di un cambiamento che riguarda tutti noi.
3. Il tuo approccio alla lettura con i genitori invita a una forma di “presenza consapevole” e non impone aspettative sul bambino. Come vedi il ruolo dei genitori o degli adulti in questo tipo di esperienza educativa? Che tipo di connessione può nascere in questi momenti di lettura condivisa?
La Presenza, quando esercitata senza aspettative e con Amore incondizionato, diventa una fonte di apprendimento sottile di inestimabile valore. È importante ricordare che la maggior parte delle informazioni che trasmettiamo ai nostri figli non passa attraverso le parole, ma avviene a livello energetico, in modo silenzioso e profondo. Per questo, rendere il rituale della lettura condivisa un momento di crescita spirituale non è solo possibile, ma anche straordinariamente efficace, a patto che sia una scelta consapevole di chi propone questa attività.
Si dice spesso che basta stare nell’aura di certi maestri per fare enormi progressi nella propria evoluzione spirituale. Ecco, con i bambini funziona allo stesso modo.
Nei primi sette anni di vita, in particolare, i piccoli hanno un bisogno fisiologico di trascorrere tempo nel campo energetico dei genitori: è da lì che traggono calma, sicurezza, ricarica emotiva e conoscenza profonda di sé. Per questo motivo consiglio di accompagnarli durante la lettura, anche quando sono già in grado di leggere da soli. Non è solo una questione di vicinanza fisica, ma di presenza autentica.
Ascoltateli senza giudizio, lasciando da parte il concetto di "giusto" e "sbagliato". Adottate una prospettiva maieutica, quella stessa che Socrate insegnava: l’educatore, come un’ostetrica, non impone nulla dall’esterno, ma facilita l’emersione di ciò che è già presente dentro ogni individuo. Il compito è tirare fuori il loro potenziale innato, non riempirli di nozioni o aspettative.
Provate a leggere con i vostri figli con questa attitudine: ascoltate le loro riflessioni, lasciatevi stupire dalle connessioni che creano, rispettate i loro tempi e le loro domande. Questa pratica, oltre a rafforzare il legame tra voi, può diventare un’esperienza trasformativa per entrambi, aprendo porte che neanche immaginavate esistessero.
La lettura non è solo un passaggio di informazioni; è un campo vibratorio in cui si intrecciano energie, emozioni e scoperte. Ed è proprio in quel campo che avviene la vera magia.
4. Ne "Io sono…", i Chakra vengono spiegati come ruote di energia nel corpo. Quali effetti pensi possa avere sui bambini una prima comprensione dei Chakra e della propria energia interiore? Hai riscontrato delle reazioni particolari nei lettori a questa introduzione al mondo energetico?
Nella mia esperienza, chiamare queste sensazioni farfalline si rivela un metodo sorprendentemente efficace. La percezione dell’energia sottile, infatti, ricorda proprio uno sfarfallio, una vibrazione delicata e leggera che possiamo facilmente riconoscere. Tutti, anche le persone meno inclini al mondo extrasensoriale, sanno cosa significa sentire "le farfalle nello stomaco". È un punto di partenza naturale, familiare e accessibile, da cui si può gradualmente espandere la consapevolezza.
L'obiettivo è imparare a percepire queste "farfalline" anche in altri punti del corpo, quelli associati ai chakra. Usare questo tipo di linguaggio ci permette di creare un terreno comune, uno spazio condiviso in cui le sensazioni sottili possono essere riconosciute, descritte e comprese. Associando queste esperienze a immagini e metafore semplici, aiutiamo i bambini (e non solo loro) a esplorare con più sicurezza e curiosità ciò che sentono.
Vedrete che, una volta fornito il linguaggio per descrivere queste sensazioni, i bambini cominceranno non solo a riconoscerle, ma anche a verbalizzarle con dettagli straordinariamente ricchi. Spesso, aggiungono intuizioni proprie e inventano nuovi modi di descrivere fenomeni che, in realtà, gli esoteristi conoscono da secoli.
È come aprire una porta su un mondo che già abitano, ma che non avevano ancora gli strumenti per raccontare.
Questo approccio non solo rafforza la loro capacità di percepire l’energia, ma alimenta anche la loro creatività e fiducia nel proprio sentire. E, forse, ci insegna a nostra volta qualcosa di nuovo su un mondo che pensavamo di conoscere.
5. Nel libro "A spasso nel cielo", i bambini esplorano i segni zodiacali. Qual è il messaggio principale che volevi trasmettere attraverso le avventure di Carolina la strega bambina? E come si collegano questi insegnamenti astrologici allo sviluppo dell’autoconsapevolezza?
Ho voluto trasmettere l'idea che durante il sonno accadano eventi energeticamente significativi. Spiego loro che, a volte, la nostra anima può "andare a farsi dei giretti". Nei bambini, le esperienze di OBE (Out of Body Experiences), cioè piccoli viaggi fuori dal corpo, sono più comuni di quanto si pensi. Anche quando non si viaggia fisicamente con il corpo astrale, sappiamo che durante la notte, nei piani sottili, si instaurano connessioni di grande importanza.
In parallelo, desideravo trasmettere loro la consapevolezza che intorno a noi esistono Esseri, Egregore e Coscienze immensamente grandi, che in qualche modo sono connessi con noi. Questi concetti, se proposti con delicatezza, aiutano i bambini a sviluppare un senso di connessione profondo, come se fossero parte integrante di un tessuto universale che li avvolge e li sostiene.
Per rendere il tutto più leggero e accessibile, ho scelto di introdurre un elemento giocoso attraverso delle rime sulle caratteristiche dei segni zodiacali. Questi brevi versi diventano strumenti non solo di intrattenimento, ma anche di educazione all'autoconsapevolezza. Conoscere i punti di forza e i limiti del proprio segno, così come riconoscerli negli altri, può infatti essere un primo passo per sviluppare empatia e comprensione.
In questo modo, il messaggio che desidero trasmettere si articola su due livelli: da un lato, una maggiore consapevolezza del mondo sottile e delle sue connessioni; dall’altro, l’opportunità di scoprire se stessi e gli altri in modo ludico, ma profondamente significativo. È un percorso che unisce la magia della scoperta con l’importanza della crescita personale.
6. L’introduzione alla collana pone una domanda intrigante: “Che libri proponiamo ai nostri figli e nipoti, noi che lavoriamo sulla nostra spiritualità e conoscenza?”. Come si differenziano secondo te Gli Esoterini e i tuoi libri dalle letture per bambini più tradizionali? E cosa manca, secondo te, nell’attuale panorama della letteratura per l'infanzia?
7. (La tua esperienza e formazione in ambito educativo ti hanno portato a promuovere un “nuovo paradigma pedagogico” basato sulla centralità dell’anima. Come questo approccio ha influenzato la scrittura dei tuoi libri per bambini?)
Come accennavo, nel panorama attuale non esistono proposte di educazione spirituale specificamente pensate per i bambini. Da esperta nel campo dell’infanzia, conosco bene sia le offerte editoriali che i trend più recenti e posso dire con certezza che nessuna di queste si spinge oltre il livello del corpo emotivo. Questo, naturalmente, non significa che l’educazione emotiva non sia importante – anzi, è fondamentale, ed è positivo che ci sia stato un boom di interesse su questo tema, a lungo trascurato. Tuttavia, non è sufficiente.
Gli Esoterini nascono proprio per colmare questo vuoto, spostando il focus verso l’educazione animica e spirituale. È un terreno ancora inesplorato, lasciato quasi esclusivamente nelle mani dei funzionari delle diverse religioni, i quali, però, operano spesso in un quadro ancora fortemente legato alle loro dottrine di appartenenza.
La mia ambizione, con questo progetto, è diversa: desidero rendere accessibili ai bambini i principi fondamentali della Scienza dello Spirito, in modo universale, senza legami con uno specifico credo religioso. Voglio offrire loro strumenti per comprendere la loro interiorità, esplorare il mondo sottile e sentirsi parte di un disegno più grande, il tutto in maniera semplice e giocosa.
Sono profondamente convinta che i tempi siano maturi. Le nuove generazioni sono pronte per ricevere questo tipo di insegnamenti, e anche noi adulti, come società, abbiamo raggiunto un punto in cui possiamo iniziare a parlare di spiritualità in termini liberi, aperti e universali. Gli Esoterini vogliono essere una guida, un ponte che permette ai bambini di entrare in contatto con questa dimensione profonda della loro esistenza, senza barriere né dogmi.
8. Come autrice e pedagogista, che importanza attribuisci alla creazione di un “linguaggio” che aiuti i bambini a esprimere le proprie percezioni e sentimenti? Pensi che le parole usate nel libro possano diventare per i piccoli lettori dei veri e propri strumenti di introspezione e comunicazione?
«Un linguaggio non rispecchia la realtà, ma piuttosto crea una realtà», affermava Paul Watzlawick, e questa frase rappresenta perfettamente il cuore del mio approccio. L'idea di offrire ai bambini un linguaggio per descrivere le loro esperienze interiori non è solo un atto comunicativo, ma un modo per legittimare tutta una serie di fenomeni sottili che spesso restano inespressi, relegati al silenzio o percepiti come qualcosa di "straordinario".
Sapere che ciò che sentono ha un nome e che è condiviso e vissuto da tante altre persone trasforma queste percezioni in una normalità accettata, non in qualcosa di eccezionale o marginale. È normale sentire i chakra, è normale percepire l'energia, avvertire la negatività o la pericolosità di un luogo, oppure che il nostro corpo rifiuti di avvicinarsi a certe persone. Normalizzare queste esperienze, anziché reprimerle o sminuirle, permette ai bambini di crescere con una consapevolezza profonda di sé stessi e del mondo circostante.
Questa educazione offre loro un dono prezioso: la capacità di utilizzare la propria intuizione in modo preciso e affidabile. Non dovranno mentalizzare ogni aspetto della loro vita, analizzando e razionalizzando ogni scelta, perché impareranno a fidarsi del loro sentire. Crescere con questa marcia in più significa avere un rapporto più armonioso con le proprie percezioni, il proprio corpo e il proprio mondo interiore, sviluppando una sicurezza che non deriva solo dalla mente, ma da una connessione integrata tra cuore, intuizione ed esperienza.
Credo che questa prospettiva, applicata fin dall'infanzia, possa aprire nuove strade, non solo per il benessere personale dei singoli bambini, ma anche per il modo in cui queste future generazioni interagiranno con il mondo.
9. Se dovessi immaginare l’effetto che i tuoi libri e la collana Gli Esoterini potrebbero avere su un bambino nel corso del tempo, come lo descriveresti? In che modo speri che questi libri influenzino il loro percorso di crescita e la loro visione del mondo?
La mia speranza è che crescere con queste consapevolezze dia loro la capacità di mantenere sempre salda la bussola della propria vita, puntando al loro Nord con sicurezza e senza esitazioni.
Sogno per loro un percorso di vita in cui non abbiano bisogno di perdersi per ritrovarsi, di affrontare crisi per guarire, o di sacrificare i propri sogni per poi riscoprirli solo a un’età avanzata, magari quando ormai il tempo sembra scivolare via più velocemente. Vorrei che non si trovassero mai costretti a fare un lavoro che non amano per soddisfare le aspettative di qualcun altro, né a rimanere intrappolati in relazioni tossiche solo per paura o per mancanza di fiducia in se stessi.
La mia speranza è che possano crescere ed evolvere nella gioia, seguendo sempre la propria intuizione, quella bussola interiore che non mente mai. Che restino connessi al loro Sé superiore, quella parte più alta e profonda di loro stessi che sa sempre quale sia il passo giusto da compiere.
In questo modo, potranno affrontare la vita con pienezza, senza rimpianti, vivendo ogni esperienza con il cuore aperto e con la certezza di essere sempre sul proprio sentiero autentico. È questo, alla fine, il dono più grande che possiamo sperare di lasciare alle nuove generazioni: non una strada tracciata, ma il coraggio e la consapevolezza di tracciare la loro.