Il fascino eterno delle Sirene: intervista a Erato van Doe

Il fascino eterno delle Sirene: intervista a Erato van Doe

Rocco Fontana

Erato van Doe, misteriosa scrittrice e artista, esplora l’anima delle Sirene nel libro fotografico Sirene, realizzato insieme al fotografo Dido Fontana. Questo progetto unico non è solo una celebrazione estetica, ma un viaggio nelle profondità della femminilità archetipica, un canto visivo che ci invita a scoprire il mistero, il desiderio e la potenza di queste creature leggendarie: le sirene.

Attraverso fotografie potenti e suggestive citazioni letterarie che riecheggiano la poesia e la saggezza di queste figure, Erato ci accompagna in un dialogo immaginario con il mondo mitologico delle Sirene. In questa intervista, ci svela il processo creativo, le sue ispirazioni e la magia che avvolge queste figure eterne. Una chiave d’accesso non solo al mito, ma anche, e soprattutto, a noi stessi.

Un libro fotografico che può apparentemente sembrare avulso dalla nostra produzione, ma che in realtà si inserisce perfettamente nella nostra linea editoriale, sposandone, di fatto, i principi della ricerca interiore e della conoscenza di sé.

Domanda 1: Erato, Sirene è un progetto che evoca immagini potenti e misteriose. Come è nata l’idea di questo libro e qual è stato il tuo contributo principale alla sua creazione?

Risposta: L’idea di Sirene è nata da una fascinazione nata dalla visione delle fotografie che Dido Fontana mi ha proposto. Dopo alcune riflessioni mi è stato subito chiaro che stavo guardando immagini di sirene! Sono figure sospese tra il reale e il simbolico, che incantano con la loro bellezza e al tempo stesso inquietano. Nel progetto, il mio contributo si è focalizzato sulla ricerca simbolica e narrativa: ho lavorato per dare profondità alle immagini, raccontando attraverso la ricerca di citazioni letterarie il mondo interiore che queste creature rappresentano. Dido, con la sua fotografia, aveva già reso tutto visibile e vibrante.

Domanda 2: Cosa rappresentano le sirene per te, a livello personale e simbolico?

Risposta: Per me, le sirene rappresentano la tensione tra la seduzione e il pericolo, tra il desiderio e la paura dell’ignoto. A livello simbolico, incarnano una dualità archetipica: il richiamo verso le profondità dell’inconscio, ma anche la tentazione che può portarci a perderci. Questo è quello che ho percepito e che ho voluto riportare al lettore. Credo che ognuno di noi abbia una "sirena" interiore, un aspetto seducente, anche “spaventoso”, che ci invita a esplorare parti di noi stessi che altrimenti eviteremmo di conoscere.

sirene

Domanda 3: Qual è stato il dialogo creativo tra te e Dido Fontana durante la realizzazione del libro

Risposta: Con Dido c’è stato un continuo scambio di idee. Lui ha questa straordinaria capacità di catturare l’essenza di un’immagine e tradurla in qualcosa di vivo, pulsante. Io, invece, ho lavorato sul significato sotteso: per ogni immagine, mi chiedevo quale storia raccontasse e quale emozione volesse evocare. È stato un dialogo fatto di suggestioni visive e concettuali, dove spesso uno ispirava l’altro.

Domanda 4: La figura della sirena ha avuto molte interpretazioni nel tempo, dalla mitologia greca al simbolismo moderno. In Sirene, avete deciso di reinterpretarla. Qual è la vostra visione?

Risposta: La nostra visione delle sirene è contemporanea, ma non priva di riferimenti al passato. Abbiamo voluto spogliarle delle loro rappresentazioni più convenzionali e restituire loro un’aura ambivalente. Portarle nel mondo attuale le ha rese non solo semplicemente creature seducenti o pericolose ma simboli del cambiamento, della metamorfosi e dell’attrazione verso l’ignoto. Dido, con la sua fotografia, ha esplorato queste idee attraverso immagini che evitano completamente una figura stereotipata, mentre io ho cercato di amplificare questo suo lavoro attraverso la ricerca dei testi più calzanti per ognuna delle fotografie.

Domanda 5: Se dovessi scegliere un’immagine dal libro che rappresenta meglio il messaggio di Sirene, quale sarebbe e perché?

Risposta: L'immagine che mi ha colpito di più è quella della sirena bionda, a pagina 40, vestita di bianco, seno nudo, che ti fissa intensamente negli occhi mordicchiandosi il labbro. C'è qualcosa di magnetico in quello sguardo: è un invito a lasciarsi andare, a sfidare i propri limiti, ma anche a riflettere sulla propria vulnerabilità. La citazione abbinata a questa foto, "La riva è più sicura, ma a me piace combattere con le onde del mare." , di Emily Dickinson, cattura perfettamente l’essenza di ciò che volevamo esprimere. La sirena non teme di affrontare le onde, nonostante l’incertezza e il rischio: è un simbolo di coraggio, di esplorazione e di amore per l’ignoto.

Sirene 2

Domanda 6: Il libro è una combinazione di fotografia e testo. Credi che questo formato ibrido sia essenziale per raccontare le sirene?

Risposta: Assolutamente sì. La fotografia cattura ciò che è visibile, mentre il testo offre lo spazio per andare oltre, per entrare nel non-detto. Le sirene sono creature complesse, e raccontarle solo con le immagini o solo con le parole non sarebbe bastato. Questo formato ibrido ci ha permesso di creare un’esperienza immersiva, in cui il lettore è invitato a esplorare sia la superficie che le profondità.

Domanda 7: Qual è stata la reazione più significativa che hai ricevuto finora su Sirene?

Risposta: Mi ha colpito molto il commento di una lettrice che ha detto: “Non sapevo di essere una sirena fino a quando non ho letto questo libro.” È stato toccante perché significa che siamo riusciti a creare qualcosa che risuona a livello personale e simbolico. L’obiettivo di Sirene era proprio questo: non solo raccontare, invitare ad una riflessione, ma anche evocare un senso di appartenenza a qualcosa di universale.


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