Riflessioni sulla Geomanzia 2
Kan ya makan, fi qadim az-zaman… c’era una volta in un tempo lontano, iniziano così le fiabe arabe. Oggi voglio condurti proprio là, oltre il tempo e lo spazio. Vuoi? Bene, partiamo, chiudi gli occhi e immagina.
Sei nel deserto, è notte, c’è gente intorno al fuoco, fuori dalle tende, e c’è musica. La senti?
Alle dolci note del flauto si uniscono, a una a una, le percussioni.
TUM, TUM, TUM.
Il ritmo cresce, il tuo cuore lo accompagna, la tua mente si svuota. Il geomante è lì, davanti a te, accovacciato, avviluppato nel suo manto, concentrato. So che puoi vederlo. Si culla al ritmo sempre più spasmodico dei tamburi, il respiro è affannoso, le labbra si muovono. Che cosa dice? Recita dei versi, invoca gli spiriti delle sabbie.
TUM, TUM, TUM.
Il ritmo è sempre più veloce, il geomante è pervaso dai brividi, china la testa, allunga il braccio: il Jinn è entrato in lui.
TUM, TUM, TUM.
Ora è la mano a battere il suolo. Il dito indice traccia dei segni sulla sabbia, la figura prende forma. Eccola, è comparsa. Il geomante si ferma, la musica cessa d’embleè. Gli abitanti delle tende si avvicinano, curiosi, speranzosi, forse anche un po’ timorosi. Chi è uscito? Che messaggio arreca?
Ecco, ora puoi aprire gli occhi. Se ti ho fatto intraprendere questo piccolo viaggio, è per spiegarti come si praticava la geomanzia, all’inizio.
Il lettore della sabbia arabo era molto più simile al babalawo yoruba che si lascia “cavalcare” da Orunmilà, che al mago del rinascimento che chiama le energie planetarie per imprigionarle in un sigillo. E i jinn, le entità di fuoco, di cui le figure geomantiche sono l’impronta, emergono dal terreno, sbucano dai cespugli secchi e dalle rocce brulicanti di scorpioni, sgusciano fuori dalle bisacce dei cammelli, anziché scendere dal cielo. Ce ne sono tanti sai? E ognuno ha il suo aspetto, il suo carattere, i suoi gusti, proprio come gli umani, fatti di umile terra.
Puoi vederli, immaginarli?
El Bayad, Albus, probabilmente era un genio del genere ‘amir, amico degli uomini, dispensatore di consigli, come Sidi Chamarouch il re dei jinn dal bianco caftano.
Jebbar, Fortuna Major, invece me lo figuro come un ‘afrit, tanto bello quanto pericoloso: chiedigli tre desideri, ma non di più, o la sorte ti si rivolterà contro. Aladino docet.
E che dire di El ‘Ataba al-kharga, Cauda Draconis? Potrebbe benissimo essere un pericoloso shaytan, chissà, magari proprio lo stesso Azazil (Iblis, il diavolo, secondo la denominazione più antica) che aiutò Suleyman (Salomone) a edificare il suo tempio.
El Dakila, Laetitia, poi, è bella, profumata, elegante e porta solo gioia e risate. Proprio come Lalla Malika, la signora dei profumi vestita di viola, che rende le donne desiderabili e fa innamorare gli uomini.
Al Humra’, Rubeus, infine mi ricorda tanto la famosa e temuta Aisha Kandisha. Da lei ti devi proteggere o ti farà impazzire (la parola araba “folle” è majnun, che significa propriamente: posseduto dai jinn). Perciò, soprattutto se sei una donna, indossa la khamsa (l’amuleto fatto a forma di mano), recita la shahadah e brucia incensi, o potresti trovarti a rotolare per terra piangendo, graffiandoti il volto e gridando le più scurrili nefandezze.
Come dici? Adesso vuoi conoscere un jinn? Hai due modi per farlo:
- puoi recarti a Essaouira, in Marocco, nel mese di giugno, durante il festival di musica degli Gnawa (berberi sud sahariani) e assistere ai loro riti notturni di evocazione dei Jinn, chiamati Lila (termine che deriva da layla, notte, e che ricorda tanto il demone semitico Lilith). Durante le lila alcune donne cadono in trance, come le tarantolate pugliesi o le baccanti dionisiache, e vengono possedute da ‘Aisha Kandisha. Questo rito ha origini antichissime, preislamiche, e probabilmente deriva dai riti orgiastici dedicati a Tammuz e Ishtar (detta anche Qedesha, sacra, termine che suona simile a Kandisha appunto).
- oppure puoi effettuare una lettura geomantica. Se non sai come si fa leggi LA SCIENZA DELLA SABBIA - MANUALE DI DIVINAZIONE GEOMANTICA, imparerai il metodo divinatorio e scoprirai come si evocano i jinn.
Come dici, ancora non ci credi? Pensi siano solo fiabe arabe? Tu prova, ma poi non dire che non ti avevo avvisato…
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Le poderose spesso inesplorate forze misteriose dell’inconscio mano sia psichico che noetico…come insegna sia la psicologia dinamica sia il prof Viktor Frankl di Vienna ( 1905-1997) che arricchisce la ricerca psicoanalitica della basilare dimensione noetica o spirituale …