Riflessioni sulla Geomanzia 3
La prima figura geomantica che di solito viene spiegata nei manuali, compreso il mio, è VIA.
Questo perché è formata da quattro lanci dispari e quindi ha un solo punto per la testa, uno per la gola, uno per l’addome e uno per i piedi.
In pratica è la figura con meno punti in assoluto.
Essa è associata all’elemento Acqua (legato alla sfera delle emozioni, dell’intuito e dell’inconscio), al pianeta (in senso astrologico) Luna, e al segno zodiacale del Cancro.
A livello figurativo possiamo immaginarla come un ruscello sottile, una strada stretta e poco battuta, un percorso angusto, un capillare dal deflusso esiguo. A livello energetico indica un movimento lento, solitario, inarrestabile, ma anche indispensabile per la crescita personale e spirituale.
Per tutti questi motivi, Via rappresenta colui che intraprende un cammino solitario o che inizia - perdonatemi il gioco di parole - un percorso iniziatico.
Ne “La Scienza della Sabbia - manuale di divinazione geomantica” ho paragonato le figure geomantiche ad alcuni Tarocchi e Via è posta in relazione con : L’Eremita, Il Mago, il Sei di Spade e il Tre di Denari.
Vediamo perché.
Via & Eremita: nell’arcano IX, compare un uomo anziano, un po’ sdrucito, che percorre, tutto solo, un sentiero buio, aiutandosi col bastone e una lanterna. Egli ha fatto tesoro delle esperienze passate che lo hanno condotto sin lì, si è perdonato per gli errori commessi e non nutre aspettative per il futuro. L’Eremita ci ricorda che la vera saggezza non la si conquista alla fine del viaggio, col raggiungimento della meta, ma durante il percorso, affrontando ostacoli, strade cieche, incontri fuorvianti e difficoltà.
Via & Mago: il primo arcano è l’archetipo dell’iniziato per antonomasia. Il mago è colui che, grazie alla sua mente aperta, un’intelligenza vivida e un innato talento, avverte l’anelito di intraprendere un qualcosa di nuovo (qualsiasi cosa: un percorso, un lavoro, uno studio) al fine di ottenere l’individuazione di Sé, cioè per conoscere la propria vera essenza e realizzarsi come essere umano.
Via & Sei di Spade: se osservate le carte Rider-Waite – a parer mio le più intuitive per quanto riguarda gli arcani minori - vedrete che in questa lama è presente dell’acqua. Stagnante, non salata. Sulla canoa c’è un uomo che rema con una sola pagaia e davanti a lui si trovano altre due persone, di spalle, probabilmente una donna e un bimbo. Sembrano tutti piuttosto mesti e la loro imbarcazione è trafitta da spade, ma non affonda.
L’incedere lento del mezzo, la solitudine e la rassegnazione con cui i personaggi sembrano procedere (scappano? Sono in esilio? Qual è la loro storia?), e il concetto stesso di viaggio, riconducono alla necessità di lasciare andare il passato per raggiungere una nuova sponda sconosciuta, ma molto probabilmente salvifica. Questa carta ci ricorda che i beni materiali, a un certo punto della nostra esistenza, rischiano di non bastarci più, anzi diventano solo un intralcio per la vera realizzazione, e abbiamo bisogno di intraprendere un cammino spirituale se vogliamo soddisfare e nutrire la nostra vera essenza.
Via & Tre di Denari: ho trovato un’affinità anche con questo arcano perché indica un’evoluzione lenta (tutte le carte di denari sono pesanti, poiché correlate all’elemento Terra) e soprattutto perché ci parla di iniziazione, ancora una volta. In particolare, questo arcano indica il superamento di un vecchio livello (di esistenza, di conoscenza, di coscienza) e il raggiungimento di una fase esistenziale meno materiale, ma più matura e consapevole.
Via, e le carte a lei simili, ci parlano dell’avvio di un cammino che coinvolge tutti i livelli dell’esistenza, a partire dal corpo, fino ai più alti vertici dello spirito. Non è dunque un percorso solo orizzontale, ma anche, e soprattutto, verticale, che procede dal basso verso l’alto e viceversa (torniamo sempre lì, alla massima ermetica: come in alto così in basso) e che congiunge il mondo dell’umano con quello del divino.
Quando Via compare in uno scudo, o una di queste carte in una lettura, occorre chiedersi a che punto del nostro percorso esistenziale siamo giunti, se siamo ancora in carreggiata, se abbiamo sbagliato rotta o se abbiamo perso di vista le nostre mete.
Buon viaggio dunque, qualunque sia la Via che avete deciso di intraprendere…