Certezze, pensieri e l'illuminazione
Uno dei grandi dubbi dell’essere Umano che cerca di raggiungere la propria illuminazione, è di comprendere perché dovrebbe raggiungere la propria illuminazione e come?
In effetti, se abbiamo la birra, gli amici, qualche amante, alla fine a che ci serve distruggere tutte le certezze che abbiamo per cercare lo spirito? Per cercare di comprendere il senso della vita? Ma perché siamo qui? Ogni giorno quando mi sveglio e mi accorgo di nuovo di essere in questo mondo dimensionale mi chiedo sempre perché sono qui, e la risposta è che non ho ancora terminato. Ma terminato cosa?
Cosa dobbiamo terminare e cosa dobbiamo raggiungere? La confusione è molta in merito a questo. Molte scuole di pensiero oggi si aprono e ci insegnano che la via per conoscere Sé stessi è l’Amore, la Luce, la Gioia. Possiamo attirare abbondanza a noi tramite il solo pensiero di questo, ed è vero, per molti versi è vero, ma poi si finisce per chiedersi profondamente a cosa serva quel benessere economico o quel nuovo gruppo di persone che ci supporta e che ci ama senza uno scopo preciso, senza un senso reale.
Alcuni invece credono che siamo qui per Amare il prossimo e basta, non dobbiamo interessarci di altro, amare il prossimo fino a consumarsi completamente e da perdere ogni connessione con il nostro interno, che è un meccanismo di difesa e di risparmio energetico importantissimo. Porterò l’attenzione solo su un punto, che non è necessariamente un punto simpatico e potrebbe cambiare la prospettiva di come intendiamo la vita.
Potremmo essere qui, in questo universo virtuale per poter imparare come pensa il Creatore e come emularlo. Esso è infatti un pensiero grande che nel nostro modo di vedere la vita a volte perdiamo. Ci accontentiamo di cose superficiali e non ci ricordiamo il grande disegno, quello in cui saremo connessi con l’Uno e che tutto sarà completo. Ci manca sempre qualche punto per comprendere, e ci dimentichiamo che ci sono milioni di occhi che stanno osservando questo TrumanShow. Ci sono milioni di entità che ci spingono alla riuscita e alla vittoria. Ci sono milioni di occhi che ti stanno osservando in questo momento.
Cosa fai? Quale è il reale scopo della vita? Perché siamo qui? Cosa dobbiamo completare? C’è un quadro da completare e che riusciremo a completare questo quadro, forse non è detto.
Possiamo infatti perderci completamente l’obiettivo e vagare nei vari mondi e dimensioni, senza arrivare mai al dunque. Siamo sicuri che qualcosa però ci richiama sempre, come una campana. Ci porta di nuovo dentro noi stessi con la domanda profonda e con la richiesta se è necessario tutto quanto quello che facciamo. Se è necessario ottenere tutto quanto quello che otteniamo. Se non è una bestemmia perderci nei sensi e nell’oblio di questa dimensione fisica.
Ricordiamoci lo scopo quindi, ricordiamo la visione.
Chiediamola!
Richiedere la visione migliorerà nel momento presente la tua richiesta di sapere chi sei. Il tuo respiro diventerà più chiaro e ti accorgerai della verità. Siamo una sorta di esperimento dei Creatori originali e siamo sotto osservazione per poter fare il meglio di quello che possiamo fare. Connettiamoci alla verità e smettiamo di sognare. L’universo è un universo olografico fatto per noi, per comprendere quanto la nostra Anima è capace di comportarsi in un luogo fisico e quanto sia resistente a pressione. La conoscenza di chi ci ha creato è una domanda secondaria se prima non impariamo a controllare gli impulsi esterni e l’adattamento a quello che definiamo mondo.
Chiedi la chiarezza dell’intenzione. Ora.
Chiedi di perseguire il tuo reale scopo.
Chiedi di ricordarti del corpo originale.
Non perderti.
Manuel Rea