La ex-sinistra ed il nuovo totalitarismo biopolitico
Non possiamo parlare di fascismo perché il fascismo si riferisce a una stagione storica. Purtroppo dobbiamo parlare di democrazia totalitaria perché è stata instillata nella mente delle persone la voglia di sicurezza di controllo di essere il controllore del proprio vicino quindi mentre il fascismo è nato all'interno di una dimensione politica.
Qui siamo in una dimensione biopolitica dove La colonizzazione dei corpi da parte del potere che dice cosa bisogna fare, dove bisogna andare, chi bisogna vedere e scandisce i tempi e i modi della vita quotidiana è stata accettata.
L'istituzione di una milizia volontaria indipendentemente dal fatto che possa avere successo o meno è l'ennesima dimostrazione di una deriva totalitaria della democrazia parlamentare. Il fascismo aveva un vantaggio: era riconoscibile, si presentava come un regime diverso dalla democrazia.
Qui siamo in una fase più pericolosa torbida e subdola: un totalitarismo biopolitico. Chi non si accorge di questo, come negli anni '20, sarà inconsapevole complice del regime, che stavolta è più sofisticato.
La folla che si accalca per la movida e le frecce tricolori domani è la folla dei delatori, della milizia volontaria, dei picchiatori da squadracce. Il tutto in nome di una ossessione autoritaria che era stata presagire da Michel Foucault e da Ivan Illich.
Le istruzioni democratiche sono usate da un potere che tramite la ricerca del consenso può ora essere totalitario e usare la propaganda in modo sofisticato e ineffabile. Purtroppo nessuno legge Adorno, Marcuse, ma neanche Burroughs e Ballard.
La sinistra col suo progressivo spostarsi dagli interessi delle classi sfruttate alla ideologia europeista delle proprie rendite di posizione ha fatto il lavaggio del cervello a tutti i suoi vecchi votanti e non ha nessuna spinta verso il superamento del paradigma neoliberista.
Avendo accettato ogni istanza confindustriale e essendosi mischiata con le peggio lobby, si rende più presentabile di una destra troglodita. Ma nella sostanza compie la vittoria finale dei ricchi sui poveri, e instaura un regime perfetto. La distanza concettuale fra democrazia e dittatura si è dissolta. Grazie al silenzio complice di intellettuali, al ritardo culturale delle masse spaventate e rese ignoranti, un potere mellifluo intollerante totalitario e pronto a tutto si maschera da governo buono, esteticamente più accettabile ma letale per le tasche delle persone, che o borbotteranno qualcosa o si faranno impapocchiare.
La destra becera non può garantire nulla, la pericolosa sinistra si, in un mondo sempre più orwelliano. Un progressivo tradimento iniziato con il compromesso storico ha portato in dote a banche, compagnie di assicurazioni, potentati economici una massa di persone stupidamente ancorate ai valori "riformisti" e "progressisti" prima e al legalismo filo-BCE poi. A me non interessa altro che la libertà. La crisi che verrà io la vedo da sempre, sono povero...ma chi ha pensioni, casette, risparmi non verrà risparmiato.
Ci han venduto. E ora il popolo divenuto “ggente” e poi folla, massa informe, sarà tosato. Per farlo occorre una politica basata orwellianamente sul terrore. E il nemico deve essere così feroce (il migrante divenne clandestino, il musulmano terrorista, l'epidemia diventa pandemia) da giustificare l'affidarsi a uno stato di polizia. Già adesso, poi, sento le persone dire: "...ho perso il lavoro per colpa del virus..." (prima era colpa degli stranieri).
Mai nessuno che critica il capitalismo....