Una scuola per l'Anima. Prima parte Fontana Editore

Una scuola per l'Anima. Prima parte

Sarah Maria Tagliabue

Una proposta educativa per i figli della nuova Era. Il mio sogno parla di una Rivoluzione. Di una rivoluzione silenziosa e amorevole. Anzi, parla di persone che hanno voglia di lasciarsi rivoluzionare, per assecondare il salto evolutivo che i Maestri si aspettano dal nostro pianeta e, soprattutto, dai suoi abitanti.

Cosa bisogna fare dunque? Come bisogna agire? Verrebbe da chiedersi.

Io credo che il punto sia che non dobbiamo agire, ma solo abbandonarci a qualcosa di più grande che agirà per noi.
Dobbiamo solo evitare di porre ogni tipo di resistenza.

Sentitelo il cambiamento; i giovani ce l’hanno già nelle vene. È da loro che la Rivoluzione avrà inizio.

Puntiamo su di loro. Diamo priorità alla loro formazione. Spendiamo tempo, denaro ed energie per questo obiettivo. Se iniziamo ad educare oggi le anime dei bambini, tra trent’anni saremo guidati da politici Illuminati, difesi da Guerrieri valorosi e consigliati da persone Sagge.

Pensate a un mondo popolato da persone che si prendono in toto la responsabilità di ciò che accade loro. Che sono cresciute sfuggendo al gioco della dualità e che quindi sanno che il là fuori non esiste, che è tutto dentro alla coscienza. Pensateci. La quasi totalità dei nostri problemi svanirebbe, soprattutto a livello civico e politico.

Mi rivolgo agli insegnanti, educatori, istruttori, allenatori, terapeuti, professori, a chiunque abbia la fortuna di passare del tempo con dei bambini e con dei giovani, ma, soprattutto ai genitori.

I figli non sono nostri. Abbiamo semplicemente deciso di accogliere delle anime che hanno scelto di camminare con noi per evolversi. In questo senso la scelta è un onore, ma anche un onere: è nostro dovere, infatti, dare loro tutto ciò di cui necessitano per il loro sviluppo animico, che passa certamente anche per lo sviluppo del corpo fisico, emotivo e mentale.

Dare loro tutto ciò di cui hanno bisogno comprende anche dare loro la libertà. A volte è la cosa più difficile da riconoscere.

Non la libertà di fare tardi la sera perché vogliono andare in discoteca con gli amici. È la libertà di seguire la propria vocazione per poter realizzare il progetto che Dio ha per loro. O, semplicemente, la libertà di ascoltare la voce della propria anima, anche se questo significa vederli andare via un giorno, lontani, per seguire la via del Cuore. Li guarderemo da lontano con le lacrime agli occhi, ma di gioia, per il Sé che hanno realizzato.
Questi saranno i figli della Nuova Era.

Pensateci.

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